Lo spostamento della guerra
Si sta diffondendo sempre più una cultura trasversale che inconsapevolmente genera e sostiene poteri dispotici che perseguono i loro scopi utilizzando strategie psicologiche. I vecchi sistemi di dominio e sfruttamento, dopo due guerre mondiali e decenni di guerra fredda, oggi non sono più percorribili su vasta scala. Rumorosi, sanguinari, difficilmente controllabili, risultano decisamente inadatti per il ruolo sofisticato e progredito che l’uomo ha deciso di recitare per il nuovo millennio.
Inoltre nella mente di miliardi di individui ipnotizzati dai sempre nuovi luccichii di un selvaggio boom tecnologico non v’è più nemmeno l’ombra di una ragione per cui valga la pena combattere, figuriamoci morire. Per queste ragioni la lotta per il controllo e il potere si sta progressivamente e naturalmente spostando nel “territorio” psicologico dove pensieri ed emozioni vengono sapientemente costruiti e astutamente orientati.
Tags: Riflessioni sulla guerra e il conflitto
Commenti
Evidentemente la scelta e' stata fatta ancor prima dei suddetti accadimenti,il consenso a che le cose andassero cosi era gia' implicito e tacitamente acconsentito.al trimenti non staremmo qui a parlarne.
E poi,chi puo' dire se l'umanita' non abbia bisogno,ora,di tutto questo,anche se puo' sembrare orrendo?
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