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Lettere e messaggi

Il deserto della vita

Cristo sul monte Pasubio

Margherita ha condiviso: Viene un momento nella vita in cui ti trovi di fronte un deserto…, quando tutta la conoscenza è futile, il passato è irrilevante, tutte le abitudini, i modi abituali di pensare o di comportarsi, semplicemente non hanno più un senso. Quel momento di crisi, quel momento in cui si ha di fronte il deserto, è un momento importantissimo. Se riesci a essere coraggioso a sufficienza per rischiare, verrai trasformato." (Osho).

Sono e non so chi sono, avverto e sento la mia essenza nello spazio più profondo di me stessa, nell'immensità del vuoto universale che mi attraversa e costituisce. In me ci sono molteplici forme, pensieri, emozioni, paesaggi e luoghi fantastici ma per loro sento solo amorevole accettazione.

C'è trascendenza di ogni previa credenza e opinione. Ogni concetto, idea o parere è stato svuotato di significato, dentro di me galleggio in un lago di quiete e pace insieme a miriadi di significanti senza più un senso. Sono. Ferma. Attenta, in ascolto. Vi è Pace, Eternità e Immensità. In Verità non ho paura. Stò e aspetto, e osservo cosa accade. A volte qualche pensiero identificato con uno stato di coscienza egoica riemerge dalle profondità del lago e insinua malizioso "sarai apatica, depressa, oppure ti stai costruendo un ego spirituale da finta illuminata? Possibile che tu non abbia pensieri?! Possibile che tu abbia sospeso il giudizio?"

Ebbene, quando vivo in uno stato di coscienza egoico i pensieri ci sono e anche le emozioni, le paure, ma le osservo e le lascio manifestarsi. Quando non sono identificata con lo stato di coscienza egoico non so cosa c'è. Il nulla credo, ma non c'è paura. È come se guardassi da fuori all'interno di un enorme buco nero e avessi voglia di scoprire cosa c'è all'interno, ma qualcosa mi trattiene. La mia anima ora chiede aiuto all'universo affinché le infonda il coraggio di avere fede nell'Esistenza.

Tags: Equilibrio interiore, Crisi spirituale

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Commenti   

+1 # Pier 2016-02-23 15:49
Cara Margherita, grazie per questa condivisione che tocca gli aspetti ultimi e più profondi del viaggio della vita. Se posso permettermi due parole di confronto, dal mio punto di vista, quell'enorme buco nero che senti di voler scoprire, ma che al tempo stesso qualcosa ti trattiene dal farlo, svanirà anch’esso come una bolla di sapone nel momento in cui smetterai di oggettivare e di riprodurre così la dinamica soggetto - oggetto. Come hai lasciato andare ogni altro fenomeno della mente senza identificarti, anche questa percezione, benché dissimile e particolarmente "attraente" non è null’altro che una proiezione, una definizione del pensiero che genera una resistenza all’essere ciò che si è in ciò che c’è (che sono la medesima cosa). La mente tenta sino all'ultimo di esistere giocando il ruolo del grande indagatore e interpretatore. La mente egoica a cospetto dell'ignoto estrae dal cilindro parole come vuoto, infinito, buco nero, Dio…, e così risorge ancora nel disperato desiderio di non finire e di esperire nuovamente per potersi ancora appropriare di qualcosa. Lo fa con gli oggetti del mondo, con le persone, con le idee, dalle più grossolane alle più sottoli, sino all’idea del Tutto, di Dio o di illuminazione.
Hai osservato il flusso dei pensieri, delle emozioni, degli accadimenti del mondo senza identificarti. Osserva anche questa fase senza desiderare nulla, nessun aiuto dell’universo. V’è un desiderio di scoprire, un idea di buco nero, di nulla: osserva anche queste cose come tutto il resto. In fin dei conti non sono anch’esse oggetti della mente? Quando l’osservatore non ha più alcun oggetto fisico o ideale che lo attrae svanisce come soggetto agente, come Io identificato, e cosa rimane? Rimane ciò che “è”, ciò che “è” sempre stato e sempre sarà. A quel punto la mente diviene un semplice specchio del reale, uno strumento della vita e non viceversa.
Se qualcosa non ti torna, a te la parola…
Un caro abbraccio
Pier
# MariaSilvia84 2016-02-23 16:40
Grazie,
mi sento grata, grata verso Tutto.
Tutto torna , così, semplicemente.
un caro abbraccio a te Pier ...

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