Tu sei il Testimone
Lucia ha scritto: Ciao Pier, è un po' che ti seguo, ho deciso di scriverti. Dopo diversi dolori nella mia vita ho cominciato a vedere le cose in un altro modo, con una consapevolezza diversa. Sono vedova con 3 figli di cui uno disabile. In questo momento sono in cerca di casa perché non mi rinnovano il contratto d'affitto. Il comune dove vivo non ha niente per me.
All'inizio mi son sentita un po' scoraggiata, poi mi sono fatta una bella risata e mi sono detta: vedrai che tutto si sistemerà. Sono convinta che l'esistenza non mi abbandona. Ogni giorno cresce in me una serenità che non ho mai avuto. Leggo molti libri di spiritualità, sono interessata alla mia crescita come persona. Riesco ad affrontare le cose senza farmi prendere dal panico. Prima non ero così, sto avendo più consapevolezza e vedo il lato positivo delle cose.
Pier ha risposto: Il lato positivo porta sempre con sé il lato negativo e viceversa. È un bene iniziare a vedere entrambe le facce dell’esperienza, ma ricordati che si alternano sempre. Indivisa è solo la consapevolezza che testimonia la molteplicità del mondo, e solo Quella è la nostra reale natura. La bilancia a volte pende a destra altre volte a sinistra, ma il fulcro su cui poggiano i piatti, e che permette l’oscillazione, è sempre immobile. La consapevolezza è il fulcro, le esperienze del mondo, con tutti i loro conseguenti effetti sulla mente e il corpo, sono come i pesi che variano sui piatti della bilancia. Ora vedi il lato positivo, bene, ma la consapevolezza che testimonia da sempre ogni avvenimento della tua vita da dove proviene, chi è?
Tags: Riflessioni sulla vita, Equilibrio interiore
Commenti
http://www.youtube.com/watch?v=LfFKdzTF2wA
L'oggetto primo e ultimo della conoscenza interiore siamo noi stessi, il soggetto che conosce altrettanto, pertanto le parole altrui sono sempre utili a vagliare se stessi per chi vuole essere libero, quanto potenzialmente giudicanti o esaltanti per chi è dipendente.
L'egoismo umano si muove fra piacere e dolore, soddisfazione e frustrazione. Questo è tutto ciò che solitamente le persone conoscono. Lucia sta uscendo dalla dualità della mente e sta sperimentando la serenità che nasce dall'essere sempre più liberi dai condizionamenti ? Se così è, le mia parole le faranno fare un sorriso, capirà di cosa parlo e gioirà nel comprendere d'essere finalmente libera da tutto. In caso contrario avrà ricevuto una dritta forse utile. Se dovesse perdersi in pensieri tipo, “Dadrim non mi capisce, è uno sciocco perché non ha colto la mia maturità spirituale”, apposto saremmo!
Accordo e disaccordo aiutano solo a rinforzare le idee e le difese. Ciò che interiormente abbiamo acquisito non è più influenzabile da nulla. Ciò che vogliamo credere, che desideriamo essere ma non siamo, pretende sempre la conferma del mondo esterno poiché è solo un’ombra.
Insomma, quando rispondo non penso entro le logiche di corretto/scorre tto, concorde/discor de, ma è più il tentativo di dare vita ad un’azione di stimolo, provocazione e critico dibattito. Considerando poi che tutto ciò passa, nella maggior parte dei casi, solo attraverso parole scritte, prive della minima conoscenza personale, va da sé che riflessione, critica e dialogo sono indispensabile, proprio come stiamo facendo ora noi due!
Sai, invece, cosa stupisce me enormemente? Il fatto che le persone mi scrivano spesso affermando di essere rimaste enormemente colpite dalla chiarezza e dalla sensibilità delle mie risposte e che per questo desiderano un confronto.
Io rispondo, ma in molti casi non ricevo né un grazie, né una critica… nemmeno un insulto, nulla. Nel migliore dei casi, l’unico segno di vita che danno dopo la mia risposta è la disiscrizione dal blog.
Ora mi chiedo: "Che tutti coloro che non danno più alcun segno si siano illuminati cadendo in un silenzio estatico irreversibile?".
Rispetto a questa ipotesi sono un po' dubbioso, credo più valida la possibilità che mi mandino a quel paese mentalmente, ma per buona educazione, in rispetto del tempo che perlomeno ho speso per loro, scelgano il "silenzio stampa".
Ora, non ti pare curioso tutto ciò? Affermano che le risposte che dò sono illuminanti, penetranti, vere, ma poi, quando la risposta è per loro, tutta questa profondità sembra essere quella di una pozzanghera.
E' proprio in riferimento a ciò che sottolineo l'importanza di imparare a confrontarsi, a pensare liberamente, ad usare le parole altrui come specchio critico. La maggior parte delle persone deve imparare ad uscire dalle logiche di assenso/dissens o, adulazione/sval utazione, per incontrare la potenza e la bellezza della libertà e della responsabilità personali.
Grazie per il tuo commento, Fabio! Almeno così usciamo un po' dalla noia del rispondere ai muti.
Un caro saluto a te e un invito a darci ulteriore piacere di confronto a Lucia.
P.S. Se qualcosa non ti quadra, Fabio, sommergimi di critiche parole, non lasciarmi dormire come fanno i più... Grazie!
Magari ti vedono come un professore che li bacchetta,e pochi (purtroppo)vogl iono sentirsi dire che magari sta guardando nella direzione sbagliata..sopr atutto con un commento drastico,che non lascia spazio a vani sentimentalismi ., ma solo uno spunto per indagarsi.
Dico cio' per mia esperienza personale,noto con amarezza che le persone fanno muro quando si parla di certe cose,quando c'e' da confrontarsi o doversi mettere in gioco sinceramente su alcuni temi che alla fine dovrebbero essere di comune confronto e intimo coinvolgimento
Per quanto riguarda quelli che non si fanno più sentire o sembrano scomparire dopo le tue risposte, è probabile che lo facciano appunto per le cose che dite tu ed Adelaide.. E' facile ammirare le cose belle e profonde da lontano, quando riguardano gli altri o parlano di fantastiche mete da raggiungere.. ma quando ci tocca in prima persona il dolore che dobbiamo subire e affrontare per raggiungere poi quelle fantastiche mete al di là di questo dolore, allora è un altro paio di maniche, soltanto pochi (anche se spero sempre di più) hanno il vero coraggio di farlo, di andare avanti.. Poi ovviamente ci saranno altri che non si faranno più sentire per chissà quali motivazioni o distrazioni, ma se dici che molti di quelli che ti seguono assiduamente poi scompaiono quando "tocca a loro" è molto probabile che in vari casi valga questa spiegazione.. Un salutone!
Buona continuazione di naufragio a tutti!
per nulla soddisfacente ed elusiva..
Premettendo che la verita' stia nel mezzo,
mi sfugge qualcosa..
Prima inviti al silenzio..anche in modo forse troppo diretto,
ed elogi chi ti legge..muto,
ma sei annoiato di rispondere ai..muti.
poi dici che nessuno commenta o risponde,
che non c'e' condivisione e confronto,
poi ancora che sarebbe stato meglio tacere,
evitando cosi numeri da circo,
Non mi e' chiaro cosa tu ritenga
meglio per il tuo blog,silenzio o
anche rumore sul quale commentare.
Il silenzio, (quello stampa) per me,potrebbe essere,
appunto,il sentirsi dire da te che il proprio
commento e' solo chiasso..
Io ammetto che un commento chiassoso
possa essere come dici tu,per vedere e sentire solo noi stessi,
ma anche una ricerca al confronto con l'altrui opinione,
e' pur sempre un'apertura,un'inizio..
considerato che veniamo qua' per migliorarci,o almeno ci proviamo.
Ora,essendo tu il titolare del blog, hai sempre facolta'
di rimuovere i commenti "chiassosi",
ma se non ritieni di farlo,dovresti accettare senza criticare o giudicare.,
qualunque tipo di commento.
Aldila' di tutto questo fumo di parole,io ti sono infinitamente grata,
perche' ogni cosa che scrivi e' per me fonte di indagine su me stessa,
appunto perche' posso vedermi e constatarmi nelle condizioni accordo/disaccordo,
corretto/scorretto.Praticamente mi sento a scuola,dove "mi" imparo,ma talvolta e' come se,
essendo io di terza elementare,tu mi volessi spiegare il programma della quinta liceo..
un caro saluto
Cosa ritengo meglio per il blog? Credo che per il blog sia meglio ciò che è più utile per ogni singola persona. Non ti pare? E considerando che ogni persona vive situazioni e fasi diverse, ritengo che a volte sia un bene consigliare un po' di riflessione e silenzio, altre volte un po' di coraggio d'esporsi e confrontarsi.
L'equilibrio di un buon dialogare è cosa rara, solitamente passiamo più volte per gli estremi della prevaricazione e della chiusura prima di intravedere la sottile e fragile linea del discutere amorevole e produttivo.
di cio' che diciamo,se fossimo tutti in sintonia e nella tua stessa dimensione di consapevolezza.
In questo caso il blog non avrebbe motivo,per noi profani,ma sarebbero dei dialoghi di compiaciute
pacche sulle spalle tra "addetti ai lavori",magari muti dialoghi.
D'altro canto,se io,non so altri, non mi fossi esposta,ed anche troppo e troppo spesso poco produttiva e ciarliera,tu non avresti potuto espletare il ruolo di Dadrim.
Se sapessi in anticipo se cio' che scrivo puo' essere utile o dannoso,credi che mi metterei
da sola nella condizione di farmi mandare a quel paese? Pero' rischio,rischio sempre..ugualmente.
Non so se il tuo commento e' per tutti,ma adesso lo sento diretto a me,anche senza andare a scomodare tortuosi e difficili paroloni,mi rispecchio,e constato che son stata tutto il peggio che tu hai appuntato,compr ese le capriole.e l'albero che cade.Ma come avrei potuto avere questa conferma di me stessa senza te e gli altri?
Hai ragione,l'equil ibrio e' cosa rara,e vengo da te per questo,perche' tu possa aiutarmi,visto che generosamente ti proponi di farlo.E ti chiedo di farlo ancora per molto tempo.
Non entro nel merito delle logiche di assenso/dissens o,mi sto lavorando,
per quanto riguarda adulazione/sval utazione,mi trovo nella condizione di non-essere,per cui nulla mi turba,ne' una lusinga ne' un faffan..o un insulto,mentre una sana e franca critica diretta a me personalmente,m i aiuta moltissimo.
Ora,per favore,io ti chiedo con amorevole umilta',se te la sentiancora,aiu tami a capire dove sbaglio altrimenti..osc urami,amen
Non so cosa sbagli, forse perché non so nemmeno a cosa ti riferisci. Amo i tuoi commenti casinari, a volte irritanti (solitamente quando cerchi di inchiodarmi alla croce del maestro), a volte ironici, a volte molto intimi. Insomma, posso pensare e sentire molte cose, ma credo che più di tutte conti quel che senti tu delle tue stesse parole.
I miei commenti sono per tutti e forse, come ha fatto notare Fabio all'inizio di questo dialogo, a volte nemmeno aderenti alla situazione di chi mi scrive. Per questo ora, se possibile, vorrei invitare Lucia a parlare un po' più di sé, perché forse fra le mie troppe parole ho dimenticato io per primo di dialogare con cura proprio con colei che mi ha offerto la sua attenzione e sensibilità. Gentile Lucia, se lo ritieni opportuno, mi farebbe molto piacere sentire la tua "voce".
LUCIA, SE CI SEI BATTI UN COLPO....
io comunque mi scuso (mannaggia a me!)con te, e ti ringrazio,ho approfittato subdolamente
della tua assenza per darmi una sistematina,e tra un casino e l'altro,sono sempre qui,sempre piu' con qualcosa in meno, sempre piu' con qualcosa in piu'. Dadrim lo sai che il mio affetto per te e per il blog restera' sempre immutato,come isola in mezzo al mare...e tempeste ad andare...e quiete a venire..
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