Qualcuno ha scritto: E tu, sei consapevolmente felice?
Pier ha risposto: Ciò che importa è la consapevolezza, non la felicità. Quando viene la felicità osservo e ascolto la felicità, quando viene la tristezza accolgo la tristezza. Per me è fondamentale non resistere a ciò che nasce nel nostro cielo interiore, qualunque cosa sia, poiché ciò che genera una condizione di perpetua sofferenza è proprio la non accettazione di ciò che siamo e viviamo. Detto ciò, che rilevanza può avere la mia condizione al fine della tua realizzazione?
...per me la felicità è uno stato d'animo quando riesci a realizzare qualcosa che ti sei proposto, al contrario non riuscendo non mi deprimo ma penso andrà meglio la prossima volta... very quiet...
Per me la felicità è realizzare cio che si desidera.Il desiderio,è la cosa che molti ricercatori della verità detestano,perche associano questa parola principalmente alla soddisfazione dell'ego e alle cose materiali,ma è in verita ,il carburante della nostra ricerca verso la felicita.Pero bisogna dire anche che l'ego è il sistema che serve a tenerci in vita ora,ma alla fine dei nostri giorni sarà quello che ci ucciderà. Ciao Matrice
Per osservarsi bisogna essere coraggiosi e pronti alla sofferenza perchè la cosa più difficile e più dolorosa è incontrare noi stessi ossia le nostre paure, debolezze, invidie, rabbia e tantissimi altri limiti e le strategie per nasconderli che possiamo aver acquisito nella nostra vita breve o lunga che sia. Ma è un prezzo da pagare perchè altrimenti non si può essere felici, se proprio vogliamo usare questa parola. Raggiungere gli obbiettivi e la soddisfazione dell'ego sono temporanei e quindi in questo modo siamo destinati alla continua oscillazione tra piccoli momenti di felicità e profonda infelicità perchè troveremo sempre nuovi obbiettivi e il nostro ego non sarà mai abbastanza appagato. Perchè non farlo morire o almeno cercare di farlo morire prima che lui uccida noi?!
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Ciao
Matrice
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