Quanto fidarsi dell'istinto e del cuore?
Fabio ha scritto: Ciao Pier, mi trovo in un periodo in cui non riesco a capirmi. Per la società un trentenne dovrebbe rientrare in certi schemi ma personalmente, in questi schemi, non mi ci ritrovo. Nella mia vita sento ancora di voler viaggiare, sentire, emozionarmi, non sento l'esigenza di corrispondere a ciò che chiede il mondo che mi circonda: famiglia, figli, lavoro sicuro. La mia domanda è: “quanto ci dobbiamo affidare al nostro cuore e al nostro istinto?”
Pier ha risposto: Completamente! Spesso però le persone fraintendono l'istinto con l'impulsività o usano le due parole come sinonimi. Da quel che scrivi mi pare, però, che tu stia usando la parola istinto con l'accezione di intuito, chiara risposta al presente. Se così è, l'intuito-istinto, dal mio punto di vista è la più alta forma di comprensione e azione. L'intuito-istinto non agisce mai partendo dal passato, dalle vecchie esperienze, da dei condizionamenti, ma emerge da una profonda consapevolezza e comprensione del presente, della realtà che vive di fronte ai nostri occhi qui e ora. Chi vive nel passato, nella fissità della conoscenza che deriva dall'esperienza o dal sapere preso in prestito, è pieno di teorie, dubbi vorticosi e vuote certezze, pertanto non scopre mai nulla di nuovo, non si abbandona mai a nulla e nessuno, rimanendo, così, chiuso in se stesso.
Essere intuitivi, rispondere al presente con una mente sempre fresca e innocente ritengo sia la massima realizzazione possibile e desiderabile. Tutto il resto è un in più che oggi c'è e domani scompare. Diversamente, l’impulsivo agisce senza consapevolezza di quel che fa, più o meno come un animaletto.
Caro Fabio, essendo solo noi responsabili delle nostre scelte e della nostra serenità cos’altro potremmo ascoltare se non il nostro cuore con il suo profondo desiderio di amare, scoprire la vita ed essere veramente liberto?
Commenti
mi adatto,nel mio piccolo,a trasmetterle come meglio posso,e sopratutto viverle ed applicarle.
Grazie,mio luminso compagno,che allieti il mio faticoso cammino,tu sei per me i lampioni che si incontrano ogni 10 metri,lungo una strada battuta..
Ciao Fabio,
io sono d'accordissimo con Dadrim!
La società, secondo me, è una creazione dell'uomo che si fonda esclusivamente sulla brama di potere per uno scopo ben preciso e mirato: quello del profitto economico e quello dello spargere ottusità... e non quello del miglioramento delle qualità umane!!
Per come la penso io, è fondamentale seguire la nostra anima ovvero noi stessi, perchè solo cosi riusciremo a liberarci della paura del giudizio e condizionamento sociale.
Se viviamo sentendo e ascoltando il nostro cuore, viviamo liberi da paure e giudizi e apriamo la strada alla gioia e felicità nostra e delle persone che ci stanno intorno.
Se viviamo aggrappati a quello che la società ci propina, da parte mia, siamo distruttivi con noi stessi e andiamo nel senso opposto a quello del fiume della vita.
Questo per me è un impegno non da poco, quando ne siamo coscienti non possiamo più tornare indietro..meno male!
ciao
andrea
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