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Meditazione

Quando il falso è rimosso

Raimondo ha scritto: Salute Pier! Quale migliore augurio?! Perché quella consapevolezza della quale tu dici, quella meravigliosa identificazione con il Tutto, non è permanente? Perché una volta raggiunta non rimane che per ore, nel miglior caso per un giorno? Forse non ci credo fino in fondo? O forse richiede un “lavoro costante” per essere assimilata e fatta propria? Grazie!

Pier ha risposto: Non dura più di un giorno perché quella consapevolezza della quale io parlo non è un'identificazione e non può essere fatta propria. È la mente che fra le sue infinite abilità può generare una meravigliosa idea del Tutto a cui poi aspirare d'identificarsi. Ma quando il Tutto è un'idea della mente nella quale la mente stessa si rilassa per un po', è inevitabile che “tutto” svanisca nel “niente” in poco tempo. La mente ama generare idee consolatorie in cui fuggire quando diviene troppo frustrata dalle sue stesse attività conflittuali, anche se tale processo è unicamente lenitivo e non risolutivo. Una creazione della mente non può essere differente dalla sua stessa natura impermanente. È la mente che desidera assimilare e teme il dissolversi, quando l'unica nostra vera possibilità di risveglio, libertà e pace, risiede proprio nel dissolvimento della mente come processo egocentrico e acquisitivo.

La consapevolezza di cui parlo è il tuo stato naturale che affiora quando la mente non si focalizza su qualcosa in particolare trasformando un frammento del tutto in un suo oggetto di desiderio esclusivo. La focalizzazione del pensiero con la conseguente fissazione e riduzione del campo percettivo sono la causa prima della nostra alienazione esistenziale.

La consapevolezza di cui parlo è il tuo stato naturale che affiora quando non perdi te stesso dando maggior valore al particolare piuttosto che alla totalità, all'esterno rispetto all'interno, all'oggetto rispetto al soggetto. Quando il soggetto e l'oggetto sono liberati dai processi di concettualizzazione della mente, la dolorosa frammentazione della coscienza giunge a termine, poiché la consapevolezza riconosce l'unità fondamentale nell'apparente diversità fenomenica del mondo. Questo giungere a termine della frammentazione è un accadimento e non un ottenimento proprio perché quel colui che desidera conseguire qualcosa è il fulcro stesso attorno cui ruota ogni processo mentale alienante. In tutto ciò noi non possiamo raggiungere o ottenere un bel niente, ma se vogliamo possiamo permettere e facilitare un accadimento di cui non siamo e saremo il fine ma unicamente lo strumento.

L'unica cosa che è in nostro potere fare è comprendere la natura dell'ego, i suoi limiti e le sue dolorose frammentazioni interne. Quando il falso, con tutto il suo bagaglio di dolore e paura, è rimosso, il Reale emerge da Sé.

 
Un caro saluto,
Pier
 
 

Tags: Ricerca della felicità, Equilibrio interiore, Pace della mente, Salute

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Commenti   

+1 # adelaide 2013-08-17 10:08
NON TI MUOVERE!!
Si e' mai sentito il Cielo parlare,
protestare,volersi cambiare?
Egli e' cosi' com'e', pieno di se',completo di come e'.
Non viene a chiederci o levarci niente..
E' un sfondo immobile limpido e sconfinato.
vuoto e al contempo colmo...di se'stesso.
Ogni cosa che si manifesta nel suo Spazio,e di cui noi ne siamo testimoni, non altera,ne' cambia il suo essere immobile e indifferente.
Proprio come la nostra Coscienza.
E' solo il movimento esterno,il desiderio di aggiungere,ragg iungere,o modificare,che ne turba il Divino equilibrio di completezza e totalita'.
Qualunque cosa, parola,concetto ,azione, pensiero,idea,congettura,
sono totalmente superflue,super ficiali, nonche' false,perche' dettate dalla mente.
E non fanno altro che spostarci,e allontanarci dalla possibilita' di riscoprirci quello sfondo limpido e immobile,e che solo in tale stato la Consapevolezza rimane solo una parola.
Comunque,secondo me e la mia esperienza,e' anche giusto e doveroso che ognuno di noi si indaghi e ricerchi,e se lo fa con costanza e serieta' arrivera' prima o poi ad un punto in cui comincera' a negare tante cose,
ad eliminare dal proprio Spazio interiore tanta robaccia inutile se non dannosa. Arrivera' in quello stato in cui si rendera' conto e comprendera' che nessuna parola fa al caso,ma l'unica frase che diverra' un Mantra silenzioso ed acquisito, sara': Non ti muovere!
+1 # Mirtao64 2013-08-19 07:47
Ciao !

Molto chiaro quello che scrivi. ....un po meno come raggiungerlo... . forse la meditazione può aiutare ? Ma non è anche la meditazione un prodotto della mente ?....ma poi. ...la mente. ... tanto bistrattata dalle filosofie orientali, non è una caratteristica insita nella Natura dell'uomo ? È come dire che con la mente ci possiamo mettere in prigione ma anche liberare (attraverso la riflessione e la meditazione profonda)...e comunque la si metta la mente c'è. .. Grazie bellissimo blog (oggi scrivo per la prima Volta)
# Dadrim 2013-08-19 15:49
Forse una risposta al "come" la puoi trovare nel libro "Meditazione" che puoi scaricare liberamente dalla pagina e-book del blog.

Per quanto riguarda la mente, concordo. La mente è strumento di perdizione quanto di risveglio, anche se lungo il sentiero della ricerca spirituale arriva inevitabilmente il momento in cui la "mente" risulta inutile. Bisogna comunque chiarire cosa intendiamo per mente, risveglio, ecc. . In merito a tutto ciò credo di aver espresso al meglio delle mie possibilità il mio punto di vista su tutta la faccenda nei vari e-book.

Grazie,
D.

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