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Meditazione

Ancora la mente che mente

Ponte sospeso sul torrenteSeconda parte dell'articolo: Pericoli nella meditazione

Manuel ha scritto: Ciao Pier, grazie per la tua risposta! Quindi dovrei, per così dire, lasciare andare ciò che mi turba, proprio non dargli retta, non dargli importanza giusto? Ma questo non è il contrario di ciò che si dice della consapevolezza, e cioè di osservare le emozioni, quali sono i pensieri eccetera. Se io la lascio andare la mente è come dire che non la voglio vedere, oppure questo lasciare andare è sempre consapevolezza, però senza essere attaccati a ciò che si osserva?

Pier ha risposto: Caro Manuel, quando ci siamo sentiti ti dissi che ogni pensiero è una distrazione, una nube che vaga nel cielo della tua coscienza. Essere consapevoli non significa divenire attenti osservatori e conoscitori dei propri pensieri, ma individui centrati nella propria dimensione interiore. Essere consapevoli significa iniziare a togliere energia al meccanismo del frullatore mentale riuscendo così a vedere oltre le nubi. Questo lo puoi fare osservando distaccatamente i pensieri che sorgono e si dissolvono, ma come ti dicevo la scorsa volta, sembra che tu, i pensieri e i vari oggetti della tua mente, li fissi e te ne ossessioni, pertanto ti ho consigliato la pratica dell'ascolto del respiro. Il risultato sarà lo stesso: essere sempre meno coinvolti dal meccanismo mentale. Essere inconsapevoli significa continuare a vagare fra mille domande, pensieri, turbamenti. Ascolta il respiro e non permettere a nessuna domanda, pensiero o altro di distoglierti da questo! Quando perdi l'attenzione dal respiro, senza iniziare a pensare che sei un caso disperato, che non riesci o altro, ritorna con l'attenzione al tuo respiro. Abbi fiducia! Se praticherai con totalità questa tecnica, entro qualche mese vedrai dei cambiamenti, vedrai che il pensiero diminuirà, le domande diminuiranno e le risposte affioreranno da sé, ma non come ragionamenti, ma come libertà.

Smetti di ascoltare le tue domande! Abbi fiducia!

Un abbraccio,
Pier

Tags: Equilibrio interiore, Pace della mente

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Commenti   

# Viola 2011-01-06 17:25
Grazie do questo articolo, Dadrim: sintetizza tutto ciò che non mi era chiaro dopo anni di pratica. E' proprio vero che nel cammino incontri le persone giuste al momento opportuno.
+1 # Giovanni Andrea Pinna 2011-01-07 07:16
Nella pratica della meditazione è, dal mio punto di vista, più importante l'attitudine interiore che la tecnica che si usa. La vera differenza la fa chi medita con la sua attitudine. C'è un'attitudine particolare con la quale moltissima gente medita: quella del mercante. Si medita per ricevere qualcosa, una guarigione, pace, per sbloccare una situazione, per risvegliarsi, per incontrare se stessi, per ricevere una rivelazione o magari un potere. C'è poi chi medita per paura. Paura del Creatore magari, o paura della morte o della inconsapevolezz a o addirittura di un maestro (o presunto tale). In entrambi i casi si agisce come dei mercanti: fai per ricevere, dai per ottenere. Quante persone meditano percé sono felici, senza cercare niente, senza volere niente, per la gioia di meditare? ...o addirittura per la felicità di dare, di darsi?
di Giovanni Andrea Pinna
# monica 2011-01-09 12:41
la mente per me è : GROVIGLIO DI PENSIERI:
PASSATO....PRESENTE....FUTURO

lo spirito per me è: INTUITO : ORA.. ADESSO .. SEMPRE..

NELLA MEDITAZIONE INCONTRO IL MIO SPIRITO ..LA MIA MENTE LO OSSERVA IMPOTENTE ......

Questa è la mia esperienza ......un abbraccio
Manuel..... buon viaggio.....

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