Fanculo la meditazione, fanculo i saggi e la loro illuminazione!
Giuseppe ha scritto: Caro Pier, dopo averti parlato sentivo che le cose mi erano chiare, che la meditazione era una cosa semplice e che ce la potevo fare. Poi sono tornato a casa e per qualche giorno è andata abbastanza bene. Ma poi tutto è tornato come prima. Sono un disastro, non ne vado fuori. Cado nei miei pensieri, mi addormento, mi irrito, penso al lavoro, alle donne, a tutto tranne a ciò che sto facendo. Non c'è speranza per uno come me, vero?
Pier ha risposto: Vero è ciò che vogliamo che sia! Ecco allora che torno nuovamente nella mia camera e provo a chiudere gli occhi. I saggi infatti mi dicono che così si fa! Mi devo sedere e lasciar andare la mente, non identificarmici, non caderci dentro, non giudicare i miei pensieri, non interferire, ascoltare tutto e ogni cosa. Bravi! Bravi i saggi, peccato che io non ne vado fuori. Qui, dentro di me, è tutto un casino! Osservo i pensieri per dieci secondi e subito inizio a coinvolgermi, a giudicarli, poi a fantasticare dei fatti miei, e, d'un tratto, mi accorgo che sono passati minuti interi. Riprovo, chiudo gli occhi, ora ci sono, dai che ci sono, guarda che bravo che sono: i pensieri scorrono ed io non m'identifico, mi sento leggero, centrato, mamma che bene che si staaaaaaa.... Cazzo! Mi sono addormentato! Due minuti di pace e sono caduto addormentato come un Koala dopo un'abbuffata di eucalipto. Ma io riprovo, figurati! Non mollo neanche morto, se gli yogi indiani dormono nudi nelle grotte dell'Himalaya, San Francesco si vestiva di corda e sacco, vuoi che io non riesca a resistere al mio sonno post eucalipto?
I pensieri scorrono, li osservo, sono distaccato, ma non ricordo più se ho lascito la stufa in bagno accesa. È bè!, ora si che devo alzarmi, va bene tutto, ma la casa in fiamme no! Gli yogi mica devono finire di pagare il mutuo! Vado in bagno e mi accorgo che la stufa non l'avevo nemmeno mai portata. Cavolo è vero! Oggi ho fatto il bagno senza stufa, era ieri che l'avevo usata. Va bè, ormai la meditazione è andata, ma domani non mi distoglierà nulla. Il domani arriva, peccato che sono passate tre settimane... Torno nella mia cameretta, chiudo gli occhi e il vicino inizia a litigare con la moglie. Non la finiscono più e l'atmosfera è decisamente poco mistica. Decido allora di andare in cantina, mi isolo fra le vecchie cose di casa dove nulla mi distrarrà!
Mi siedo, chiudo gli occhi e inizio a osservare, ma ecco, sento una mosca, sento l'odore di muffa, sento un'irritazione che mi sale sempre più, mi sento tutto tranne che meditativo... resisto... ascolto anche l'irritazione, ma più l'ascolto e più aumenta. Ora sono pura rabbia, ho pochi soldi, lavoro dieci ore al giorno in un posto che non sopporto, torno a casa e sono pieno di pensieri, mi metto a meditare pensando di raggiungere l'illuminazione e di risolvere così i miei guai, ma dopo tutto ciò guarda dove sono e come sono. Sto in cantina, fra gli insetti e la muffa, rabbioso più che mai... Sai cosa: fanculo la meditazione, fanculo i saggi e la loro illuminazione! Ora vado fuori, mi bevo una birra e chiacchiero con i miei amici. Domani, in fondo, è un altro giorno! Caro Giuseppe, l'inizio della meditazione è quasi sempre così! Mille domande, dubbi, fastidi e poca o nessuna consapevolezza: i pensieri ci fregano in tutti i modi! Ma, come scrisse Paolo Menghi...
Non sei un caso disperato, anzi! Molte persone, non avendo minimamente compreso cosa sia la meditazione, si siedono dieci minuti al giorno a gambe incrociate, accendono incensi e appendono santini di ogni tipo, si fanno un bel riposino e poi si dicono: mamma come mi ha rilassato la meditazione! Questa, per me non è meditazione: è sonno profondo! La meditazione, in principio, è proprio quello che dici tu: un gran casino dal quale ci sembra di non ricavarne un bel niente, se non peggio, nervosismo. Ma come potrebbe essere altrimenti!? Come è possibile cancellare anni di condizionamenti e di sonno della consapevolezza con dieci minuti al giorno di “om”, “om” o d'inalazione di incensini comprati al supermercato?
Ricorda le parole di Paolo Menghi: “La voglia di vita non si perde se si rischia di pagarne il prezzo”.
Tags: Equilibrio interiore
Commenti
Non è il casino che devi costringerti a tirare via, secondo me, ma il giudizio continuo su quel casino. Non c'è bisogno di scappare, va bene così, continua con costanza ad osservare: il lavoro, le donne e tutto il resto sono un bene che ci siano, e sono lì per impiegare la Presenza. Parti con quello che hai, non rifiutarlo...
Ciao, un abbraccio
Antonello
parlo per esperienza personale:
giuseppe,piglia na scopa,comincia a spazzare le foglie nel vialetto o qualsiasi cosa,cerca di stare attento a tutto quello che fai,non cacciare i pensieri,insomm a non fare niente!non ci pensare,fà il tuo lavoro per anche 3 minuti e nun ce pensà!non dare importanza!
Il primo anno l'ho passato incavolandomi perchè o mi addormentavo o non riuscivo a resistere all'impulso di rifare il letto, scrivere un'e-mail o mettermi a fare qualunque cosa!
Solo dopo dodici mesi sono riuscita a stare seduta per circa dieci minuti godendomi un po' di rilassamento! La meditazione, quella vera, è arrivata dopo..!
Un piccolo consiglio, oltre a quelli dati già sopra: a me ha aiutato molto imparare la tecnica di respirazione con la chiusura della glottide.. se non altro all'inizio ti tiene occupato perchè ci va un minimo d'impegno!
ciao!
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