Come aiutare a crescere una figlia?
Adele ha scritto: Ciao Pier, vorrei un tuo parere, un consiglio molto gradito, su mia figlia Giovanna, sedici anni, l'arcobaleno della mia vita: è arrivata dopo tre maschi ed avevo quarant’anni. È sempre stata una tipa tosta, indipendente, ribelle, ma estremamente sensibile e buona. È lei la causa degli eterni litigi con il resto della famiglia. È insofferente alle regole, alla monotonia, agli schemi tradizionali. È da tempo indipendente, nel senso che fa quello che vuole, dorme spesso dal suo ragazzo, non torna quasi mai a casa la sera, e quando torna, dice di farlo solo per me, perché tutti gli sono contro, la disprezzano. Per loro, che effettivamente sono legati a tradizioni da medio evo, è una vergogna. Io ad essere sincera sono tranquilla, ho in lei una fiducia sconfinata perché la conosco bene, non le ho mai imposto niente, l'ho sempre aiutata e spronata a scegliere la strada che fosse dettata dal suo cuore, con gioia e responsabilità. Il guaio ora è che ha lasciato la scuola e non perde certo il sonno per cercarsi un lavoro. Sarò una madre snaturata, ma non mi va di costringerla a prendere il primo lavoro che capita, per svolgerlo scontenta, tenuto conto che non accetterebbe, e ora mi chiedo, sto ferma a guardare o le dico qualcosa? Che fare? Stare buona in disparte, ed aspettare che capisca cosa vuole? O vederla fare la vagabonda? A me non dispiace, beata lei, senza pensieri, senza affanni, felice ed innamorata, lei si che si gode la vita, e non ci tengo affatto che cambi molto: un buon lavoro, un buon partito, una bella casa, poi si vive con la paura di perdere la carriera, i soldi, la dignità, la libertà, e vai con lo stress, i disagi e quant'altro. Quando parlo così mio marito rabbrividisce e si incazza. Non sono una buona madre, dice, non so educare una figlia femmina come si deve, anzi per niente, per questo lei è alla deriva. Che c'è di più bello? Potessi scapperei, per fare la sua vita, ma non posso dirlo, farlo, ancora. Scherzi a parte, ha solo sedici anni e non mi pare che continuare a rimproverarla sia il modo per renderla matura e spingerla a cercare un lavoro. Forse è solo questione di tempo e di tranquillità in famiglia? Cose ne pensi?
Pier ha risposto: Cara Adele, da queste righe mi pare emerga un tuo grande dolore, una rabbia, una pesantezza per una vita che vorresti diversa e che in tua figlia proietti. Ma ogni proiezione ci impedisce di vedere realmente chi abbiamo di fronte, come vive, quanto è effettivamente sereno e cosa lo potrebbe aiutare a crescere. Tu dici: “Potessi scapperei, per fare la sua vita, ma non posso dirlo, farlo, ancora.”. Dici di scherzare, ma sento che queste tue parole sono come quelle di Arlecchino. Perché questo dolore, questo desiderio di fuga? Questo ritengo sia il punto fondamentale, un punto che se non risolvi non ti permetterà di vedere con lucidità e profondità la tua bambina. Quanti vorrebbero poter tornare agli anni dell'adolescenza? Molti, ne sono convinto, ma regredire non è possibile, l'unica cosa possibile è progredire comprendendo e superando le fatiche che l'adultità comporta. La vera libertà sta nella capacità di vivere pienamente nel mondo senza farsi corrompere dai suoi condizionamenti e dai suoi affanni.
Tu dici: “È da tempo indipendente, nel senso che fa quello che vuole.”. Dal mio punto di vista, però, fare quello che si vuole non significa essere indipendenti. Indipendente è colui che non dipende interiormente da nessuno poiché vive con un cuore e una mente liberi. Avere tre fratelli e un padre che ti criticano continuamente, forse perché figli del medioevo, ma forse proprio perché sanno di vivere ancora in una società maschilista e medievale, avere un madre che in qualche modo sostiene o alimenta questo conflitto, non è cosa facile per una ragazzina di sedici anni. Comprendo che non torni mai a casa! Cara Adele, tu dici: “un buon lavoro, un buon partito, una bella casa, e poi si vive con la paura di perdere la carriera, i soldi, la dignità, la libertà, e vai con lo stress, i disagi e quant'altro.”. Queste sono le valutazioni di una persona che ha potuto fare esperienza di tutte queste cose e che né ha tratto queste personalissime conclusioni. Siamo sicuri che siano anche le libere conclusioni di una sedicenne? Cosa ne sa lei di carriera, casa, buon partito? E perché dovrebbe per forza finire stressata, schiava, piena di disagi? Potrebbe anche trovare o inventarsi un bel lavoro, incontrare un uomo che ama per quello che è e non per i soldi che ha, avere una bella casa, perché sotto un ponte a dicembre fa freddo, ed essere così forte e libera interiormente da non lasciarsi sopraffare da inutili paure di perdere soldi, dignità e quant'altro. Dal mio punto di vista non risiede in un'eterna inconsapevole infanzia la risposta ai nostri problemi, ma nella capacità di vivere e godere ogni cosa rimanendo liberi interiormente, consapevoli di quel che è fondamentale e di quel che è secondario. Essere creativi, svolgere delle attività per il puro piacere che queste ci danno, saper trovare e amare il bello che vive in tutte le cose, amare senza pretendere, lasciare amare senza farsi possedere, lavorare e camminare nel mondo senza perdersi in angosce, vili compromessi, bramosie di potere e successo, tutte queste cose sono fondamentali. Fondamentale è comprendere e accogliere i limiti dei nostri famigliari, non per asservirci, ma per amare anche dove v'è paura e resistenza, poiché solo chi ama è veramente libero e riesce a trasformare un limite in una porta per il nuovo.
Ancora scrivi: “Io ad essere sincera sono tranquilla, ho in lei una fiducia sconfinata perché la conosco bene, non le ho mai imposto niente, l'ho sempre aiutata e spronata a scegliere la strada che fosse dettata dal suo cuore, con gioia e responsabilità”. Se non temi nulla perché mi hai scritto? Forse il problema non è tua figlia ma sei tu, forse il problema sta in queste tue parole: “Potessi scapperei, per fare la sua vita, ma non posso dirlo, farlo, ancora...”.
Infine chiedi: “Che fare? Stare buona in disparte, ed aspettare che capisca cosa vuole? O vederla fare la vagabonda? A me non dispiace, beata lei, senza pensieri, senza affanni, felice ed innamorata, lei si che si gode la vita”.
Pensare che un vagabondo non abbia pensieri o affanni non mi sembra cosa ragionevole. Avere una villa, soldi e un lavoro porta pensieri e problemi quanto non avere nulla. La differenza non la fa la povertà o la ricchezza ma la consapevolezza della persona. Una persona libera interiormente non patisce grandi affanni né in povertà né in ricchezza, non si rende schiava né della casa o del conto in banche, né dell'impossibilità di avere una macchina e vestiti firmati.
Cara Adele, spero che tu comprenda cosa vorrei comunicarti attraverso queste parole. La vera felicità, per me, risiede nella libertà della nostra mente e del nostro cuore, nel trovare un armonia, un equilibrio fra i tanti conflitti del mondo. L'occhio del ciclone è in quiete, come il centro del nostro Essere! Non è negli estremi che possiamo trovare la pace, non è nell'opposizione, nello scontro ceco con un sistema di valori o con una situazione disagevole che possiamo trovare la risposta. Chi vive opponendosi a qualcosa rimane comunque schiavo della cosa a cui si oppone. Essere liberi non vuol dire lottare contro qualcosa o fuggire da qualcosa, ma aver compreso e pertanto superato la natura di ogni cosa. La vera libertà distrugge ogni limite e ignoranza come la luce dissolve le tenebre. Il sole non sa cosa sia la notte, non lotta contro l'oscurità per scacciarla. Semplicemente, se c'è il sole non c'è la notte, se c'è la notte significa che non c'è il sole. Lascia che tua figlia sia libera e forte come il sole, aiutala a non dover fare una guerra che non porta da nessuna parte, tanto più se è contro i sui fratelli e suo padre. Ma soprattutto aiutati a rispondere a queste tue parole: “Potessi scapperei, per fare la sua vita, ma non posso dirlo, farlo, ancora.”.
Tags: Aiuto psicologico, Crisi spirituale
Commenti
mi hai dato una benefica scrollata,devo riflettere,e darmi oneste risposte..
Grazie,Ti Amo tanto
NAMASTE
personalmente godo dei pensieri "fuori schema" che ogni tanto trapelano dall'agire dei miei due figli.. ormai grandi, ma sono più fortunato di te perchè in casa mia sono io "lo strano"... la recita della vita quotidiana non mi ha schiavizzato al punto da non rendermi riconoscibile a me stesso..
un saluto fraterno
Quello che volevo sottolineare,e' quanto sia difficile,in una famiglia di maschi maschilisti,far crescere con dovuta serenita' ed equilibrio,una figlia femmina.Hai ragione quando dici che l'educazione dei figli dovrebbe essere un progetto comune,ma quando di comune nei genitori c'e' poco,che facciamo,ci eliminiamo? ho sempre cercato di affrontare tutto scegliendo il compromesso piu' accettabile. Evidentemente non
ne sono stata capace,ma e' certo che non piangero' lacrime amare,come prevedi,perche' ne ho gia pianto tante. Appunto perche' ho passivamente lasciato tanto spazio al ruolo di genitore a mio marito,che nostra figlia si e' allontanata,cer to, ha ravvisato in me una solidarieta', ma quale madre non copre le marachelle dei figli? o non cerca di essere magnanima per evitare il peggio? Oggi so che accettarla cosi com'e' e' l'unico modo che ho per non perderla.,lei e' una persona educata,civile, conosce le buone maniere del vivere rispettoso,anch e se non le applica molto perche' e' nel pieno della fase di ribellione,di cambiamento.
sono ben conscia e lieta di risultare infantile nell'accettare il comportamento di mia figlia,arrivera ' il momento di "mettere la testa a posto",di essere risucchiati dal sistema,ma deve essere un sua libera scelta,una sua consapevolezza e coscienza di come rapportarsi col mondo.Io le auguro di avere una vita appagante
e che ogni passo sia dettato dal suo sentire libero,
di avere la sua Anima come unica guida e porto sicuro.Namaste' ,Viola,grazie
Viola cara è fin banale partire dal un presupposto che la famiglia sia alla base di tutto.. e qui a quanto pare siamo a parlare di famiglie che hanno cresciuto figli integrati nella società, anche la figlia "ribelle" di adelaide è integrata ad un livello diverso.. ma mangia.. compra.. legge.. e vive in un contesto nel quale, ad oggi, nessuno l'ha emarginata.. e credimi nemmeno i fratelli lo hanno fatto.
Hai poca fiducia nei giovani, da famiglie sbandate escono fior di bravi ragazzi, da famiglie apparentemente. .. regolari escono fior di criminali (Erika di Novi Ligure per farti un es.) siamo sempre li, è la famiglia che mette i paletti intorno ai quali i figli devono costruirsi una vita .. dipende se la famiglia condivide o meno il modello di società in cui cresce la propria prole.
La figlia di Adelaide recita una parte che gli è consentito recitare, non fa danni a nessuno.. nemmeno a se stessa, presto per forza di cose dovrà rientrare nelle maledette regole che gli consentiranno di avere la sua automobilina il suo bel cell o la sua lavatrice, ma per il momento gli si consenta di non ambire a questi alienanti status, è una adolescente comincia ora a vivere !
Ho ravvisato nelle tue parole eccessiva drasticita',la ribellione e solo un passo nel cammino dei giovani,
basta vedere i famigerati sessantottini,o ggi tutti quieti signori,che messi i loro sogni in un casseto,si sono infilati le pantofole,e sono pieni di dolori,nel corpo e nell'anima,non ho mai visto un ragazzo ribelle condurre da adulto la vita di Robinson Crousoe,e neanche nel contesto estremista che tu descrivi. Si enuncia da come scrivi che sei donna istruita,molto ferrata in certe tematiche,io invece sono umile,terra-ter ra,non ho avuto la tua stessa istruzione e capacita' di creare le condizioni migliori per far sviluppare la sua personalita' al meglio,ne' ho messo troppo impegno,e' vero,ma sai,ero impegnata con due lavori al giorno,e 4 maschi in casa danno un gran dafare. Se mi sono rivolta al blog e' perche' desidero migliorare,il che presuppone che non mi ritengo all'altezza per certe cose, che ho fatto degli errori,quindi scusatemi se sono come sono,ho i lavori in corso.. Ognuno e' come e', ed apprezzo e condivido Nino, lui ha il coraggio di dire come la pensa,il suo pensiero e' diverso,ma da quale?Perche' il suo e il mio sono criticabili,e il tuo Legge? ti ergi a giudice inquisitore,tu diffidi di me che non so andare in profondita', ma li conosco bene i mie limiti, non capisco cosa vuoi dire..Io diffido di tutti coloro che la sanno troppo lunga,e lo esternano,in modo perentorio,crud o,e univoco,senza rispetto per chi cerca nel confronto,un sostegno,un aiuto..
Un saluto fraterno a Nino e a te Viola, lo faccio doppio,anche per tutte le volte che hai scritto e mai salutato..
Nino ha una casa che gli è costata mille sacrifici (e ritiene che la casa sia un diritto per tutti) Nino ha una figlia precaria da anni (e ritiene che il lavoro debbe essere tutelato e non un optional ) Nino non ha mai rubato (ma è governato da ladri) e potrei continuare all'infinito con gli esempi.. ma pur vivendo in una casa Nino.. critica e cerca in ogni modo di far cambiare il mondo ..anche solo con il proprio comportamento, onesto, disponibile, e combattivo. NON VIVO in una tenda, festeggio Natale pur non essendo credente ..mangio carne pur amando gli animali, ho inculcato, CON L'ESEMPIO, ai miei figli un, se vuoi "patetico", comportamento corretto nei confronti di chi li circonda... ciò, cara Viola fa di me "uno strano"...e dei miei figli delle persone consapevoli..
sono ancora un 68ino illuso.. e mi vergono un p'ò dei miei 58 anni di "resistenza" serviti a nulla.. e di cui chiedo scusa spesso ai miei figli
Non può essere che tu, involontariamen te abbia creato la situazione in famiglia che fa fuggire via tua figlia?
Il marito è una cosa a parte, ormai è come è e pazienza.
Ma 3 figli maschi?
Come è possibile che abbiano la stessa mentalità arretrata e denigrante del padre?
Tre figli maschi sono una responsabilità per il futuro di altre donne che ricade sulle spalle di chi li educa.
Ecco, io penso che si continuano ad allevare in modo sbagliato i figli maschi, perché riemergono nella mente dei parametri educativi sbagliati che ci sono stati trasmessi insieme al latte che bevevamo, e che sono penalizzanti verso le donne.
Se una donna non è abbastanza spietata con sé stessa da fare pulizia nella propria mente e di rendere la sua educazione un trattamento PARITARIO per tutti i figli, anche a costo di rischiare la separazione da un marito poco idoneo a questi tempi e a certi pensieri migliori, il risultato è quello che è oggi: tua figlia è bersagliata da 4 uomini, padre e fratelli, manda a quel paese tutti e se ne va.
Fa bene. Non è la soluzione ma è perfettamente comprensibile.
Convincila almeno a riprendere gli studi, se riesci.
E se non la puoi mandare a cercare un pò di pace in un collegio in modo che non vada a dormire a casa del ragazzo, visto che NON E' maggiorenne (e anche se lo fosse?), allora inizia un lavoro lungo, estenuante e forse logorante per cercare di far cambiare i tuoi figli maschi.
Io la penso così
Come vedi non ti faccio nessuna accusa.
Tanti sbagli si commettono anche senza volere e io non ho il diritto di accusare nessuno. Nessuno lo deve fare.
Dico solo che il cancro su cui devi intervenire è proprio il maschilismo dei tuoi figli.
DEVONO MODIFICARSI almeno in qualcosa.
A tutti i costi.
E' inutile dire che 3 figli maschi forse sono stati troppo per le tue forze, che forse sulla formazione del loro modo di pensare non ci sei stata sopra abbastanza, recidendo i rami storti fin da quando erano bambini.
Lo vedo: è una forza che non tutte hanno.
Eppure ci vuole. Quando i maschi sono 3 bisogna essere delle guerriere, perché nella loro crescita hanno comunque a che fare con i figli maschi degli altri che magari hanno ricevuto una subcultura anche peggiore, e si creano quindi la mentalità distorta che oggi, secondo me, è la causa di tutti i problemi.
Quanti anni hanno? Non importa.
Lotta. Dì loro quello che non hai detto mai.
IMPEDISCI loro di denigrare la sorella.
OBBLIGALI a capire il concetto di rispetto tra i sessi.
PROMUOVI un buon rapporto tra fratelli basato sul reciproco riconoscimento del valore di ciascuno.
CANCELLA i fantocci di comodo sulle donne che hanno assimilato, e che oggi prertenderebber o di applicare a tua sorella, che è una quasi-donna.
Ma sei una donna anche tu. E certe cose dovrebbero offenderti a morte e non dovrestri accettarle.
Se non hai la forza trovala. E' tuo dovere cercare di riparare il danno.
Per essere rispettata di più tu come madre e come donna, e per fare rispettare di più tua figlia dai fratelli.
Non dire che non puoi, che non ce la fai, che non riesci.
Tu ci devi provare. E non devi arrenderti.
E' una cosa che va fatta.
Federica,ti dico solo che se avessi avuto il coraggio la consapevolezza che ho oggi mi sarei risparmiata
anni di tormenti,ho vissuto ignorante,succu be di un sistema in un contesto patriarcale al maschile,dove poco credevo di poter fare..dire la mia,ma quando mia figlia cresceva mi rendevo conto che dovevo
fare qualcosa,ed infatti l'unica cosa e' stata tutti contro e mia figlia fuori. Forse avevo sbagliato qualcosa..Ti garantisco che ho molta forza,ora,e mi prometto che faro' della mia famiglia che amo tanto, un gruppo di persone come le dita di una mano,lo prometto,cazzo, dovesi lavorarci tutta la vita e oltre,ci mettero' tutto l'amore che ho, ma stavolta nel modo giusto,nessun errore e' stato vano,se mi ha fatto capire che sbagliavo,e mi indica nuovi orizzonti..inta nto mia figlia viene sempre piu' spesso a casa,vuole ritornare a scuola
ma non ci sono piu' posti da nessuna parte,mio figlio grande 33 anni,le ha regalato 20 euro per la disco,il piccolo 20,l'ha accompagnata al Mec,e S.29 ha evitato il solito scontro,tutto sotto la mia supervisione amorevole.Qualc osa si muove,cambia,ev olve..piu' lascio andare i miei fardelli,piu' le cose vanno migliorando,e piu' forte mi sento..Sono sicura che anche mio marito si aprira' a piu' ampie visioni..condiv isibili, lo sento pronto,e' ora,l'ho aspettato 40 anni questo momento,e finalmente e' lui che mi chiede la mano,la cerca,ora,ed io son felice,lo vedo smarrito,come se ci fossimo perso qualcosa,ma ci andremo insieme a cercarlo,Insiem e e' una bellissima parola,come Futuro.
Grazie a tutti voi Dadrim,Viola Nino Mari'(stupendo nome)Federica
Siccome il Namaste' l'ho fatto prima,ora vi saluto con l'augurio di un ricca e lieta settimana,un abbraccio
Questa mia vuol essere leggera e spiritosa anche per smorzare un po' i toni diventati un po troppo aperti e scivolati in altri lidi,ma tutto e' bene,finche' tutto coinvolge e confronta,come per esempio il Namaste',che a te non piace.
l'ho usato io per prima,e se altri l'hanno fatto vuol dire che lo sentivano. Namaste' per me e' un saluto sentito
piu' vasto e grande del classico buongiorno,che vuol dire appunto solo buongiono. Namaste' e' un saluto di origine indiana e asiatica,Io lo uso sempre con tutti,mi da gioia farlo,perche',c on questo saluto rispetto e riconosco la sacralita' di ognuno,la Luce Divina che alberga nel cuore di tutti,ma proprio tutti,
anche i piu' apparentemente cattivi.L'ho appreso frequentando seminari e corsi,e sempre piu' numerose persone lo esprimono.
Rispetto ovviamente chi non lo sente,non lo conosce,o non gliene frega niente.
in tal caso,ti saluto con un semplice,ma ugualmente sentito,stammi bene.
Dalle vostre risposte capisco che la mia comunicazione potrebbe migliorare, infatti non intendevo innescare delle polemiche: se usi il saluto Namastè consapevolmente , ben venga. Coloro che lo usano solo perchè è di moda, secondo me per coerenza farebbero bene a rendersi conto del significato. Anch'io vedo una scintilla di luce divina in ciascuno, una luce che potrebbe guidarci se ci alleniamo a lasciarla risplendere; c'è anche l'ombra però, e in difficile equilibrio tra le due, fra le mille scivolate di ogni giorno, c'è l'essere umano degno di tale nome.
Buona vita. Viola
UNA SOLA COSA ti chiedo di fare.
Spero che leggerai ancora perché una cosa ti voglio invitare a non mollare, anche se è il 3 ottobre e tutti ti dicono di no.
Non accettare che ti dicano di no circa il reinserimento di tua figlia a scuola.
Se ti hanno già risposto così, tornaci, richiedilo ancora, e se continuano a risponderti come insignificanti robot la stessa preconfezionata risposta, allora non ti muovi dallo studio di quel direttore, fai sit-in, vatti ad incatenare, insomma fai la voce grossa.
Oh, LO STUDIO E' UN DIRITTO. Questi non possono solamente risponderti che non c'è posto.
Lo so che con questo mio parlare rischio di gettare benzina sul fuoco, ma se tua figlia a scuola ci vuole tornare, il suo desiderio non deve essere frustrato, col rischio che le passi del tutto.
SE I DIRIGENTI SCOLASTICI VOGLIONO, POSSONO. Oh, si che possono.
Il problema non è che non si può, ma che non si vuole.
Se gli avessi agitato una mazzetta da qualche migliaio di euro sono convinta che tua figlia ora sarebbe già in classe.
No, no, no... insisti, arrabbiati, fai i capitomboli all'indietro, ma falla accettare in un istituto.
Provaci, per favore.
NAMASTE'!!!
Viola,tu sei quella che mi ha dato una forte bastonata,in un primo momento ne sono rimasta basita,ma poi mi sono detta che se le tue parole erano arrivate a me per quanto dure,dovevano dirmi qualcosa,farmi capire perche' mi sono sentita ferita,dovevo riflettermi,e ti benedico per cio'.Io amo da morire la mia famiglia,anzi avrei voluto altri figli,nnostante tutto,ma le condizoni economiche mi hanno fatta desistere..So che ho un grande patrimonio,ed e' mio grande desiderio ed intento custodirlo e salvaguardarlo con delle rinnovate forze e prospettive,sta volta non sbagliero',ho capito come si fa..e non sono sola..lo sento..e' come se l'Universo all'improvviso, avesse deciso di accompagnarmi,o forse ero io ad essere lontana da Lui ,e' vero che ci sono tante ombre,ci ho vissuto dentro,ma e' un bene che ci sia un'opposto ad ogni cosa,cosi da poter apprezzare l'altra parte,
viverle entrambe per poi scegliere dove si vuol
stare,ed io anche se ancor con mille dubbi e tormenti interiori,scelg o la Luce.che mi aiutera' a rialzarmi con dignita' tutte le volte che cadro'.
Federica,sento che i tuo entusiasmo e' sincero,e le tue parole sono preziose per me,purtroppo Giorgia
avendo compiuto 16 anni non rientra piu' nel diritto,
ma provero' ancora,certo.Ra gazzi,stamattin a mi sento in uno stato di Grazia,e sono certa che le vibrazioni del mio sentire di questo momento arrivivano a tutti voi,che si espanda nell'Aria e contagi tutto.Ieri ho ricevuto il primo livello di REIKI
un'emozione pazzesca,adesso mi sento piu' ricca,
con qualcosa in piu',un dono che assolutamente devo condividere,e' come se il mio cuore contenesse ancor piu' Amore, trabocca,ed e' la mia piu' grande gioia poterlo inviare a tutto il mondo,
farlo aleggiare sulla nostra amata Madre Terra,e su tutti gli uomini di tutti i mondi..Spero che il mio piccolo pensiero possa contribuire,
Mio marito è stato educato in una famiglia all'antica, che prevedeva anche schiaffi e punizioni fisiche; io gli ho sempre impedito di fare lo stesso con i figli, preferisco il dialogo, stabilire delle regole spiegando a cosa servono, e analizzando i comportamenti quando si sbaglia; per fare questo ci vuole tempo, pazienza, è un grosso impegno. Ad un certo punto gli ho detto che mi assumevo da sola la responsabilità dell'educazione dei figli, sia in caso di buona riuscita, sia in caso di fallimento.
Eppure anche il padre ha un suo ruolo nel tentare di insegnare ai figli come inserirsi armoniosamente nel mondo, portando il contributo della razionalità maschile.
Alcune amiche, una delle quali è psicologa, i figli stessi, l'esempio di altre famiglie mi hanno fatto comprendere che troppo spesso usiamo il nostro potere di donne (che è un po' il monopolio delle emozioni e degli affetti familiari) al contrario, in lotte e giochi di potere, cioè per creare divisioni e allontanare le persone tra loro (pensa a quante situazioni rovinose in caso di separazione), invece che per favorire la comprensione reciproca a vantaggio di tutti.
Per ciascuno di noi c'è un percorso che ci consente di migliorare, basta volerlo.
Spero che tu resti a lungo in questo stato di Grazia. Viola.
Fammi sapere come è andata per la scuola, se vuoi.
Ho compreso che per motivi di età tua figlia non rientra più nel diritto allo studio.
Io parto dal presupposto che si tratta di una persona sola.
E per una persona sola la soluzione si trova sempre.
Non ho fiducia nel nostro paese e per esperienza personale ho dovuto rilevare, mio malgrado, che le volte in cui sono riuscita ad ottenere qualcosa è stato solo quando ho fatto la voce grossa.
Era per quello che ti ho chiesto di insistere.
Cavolo, l'anno è iniziato solo da una manciata di giorni, si fa in tempo... so che proverai, fai bene.
Diventa il loro incubo.
Qualcuno dovrà pure cedere e prenderla su, cavolo...
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