“Vorrei riportarti, a grandi linee, un dialogo che ebbi il piacere di sentire qualche anno fa, in una particolare situazione, fra due persone che reputo molto speciali. Le loro parole furono più o meno queste…
Lei: “Come sta nostra figlia Lisa?”
Lui: “La vedo molto confusa, sta passando un periodo veramente difficile! Amore mio, perché le cose vanno così? Abbiamo speso tutta la nostra vita per trovare uno spiraglio di luce che non potesse essere spento dal dolore e dalla paura, e proprio quando mi sembra d’averlo trovato mi accorgo di non poterlo donare alle persone che più amo: i nostri figli! Ti ricordi quanto ne parlammo prima che Lisa nascesse? Passavamo notti intere a immaginare cosa avremmo fatto per i nostri bambini, come ci saremmo comportati, tutto ciò che non avremmo mai dovuto fare e ciò che invece avremmo dovuto. Abbiamo provato a dargli tutto l’amore possibile per farli crescere sereni e forti nell’anima. Ma già allora sapevamo che nulla e nessuno avrebbero potuto vivere il dolore e gli errori al posto loro. Ci ripetevamo che ogni creatura viene al mondo per scoprire e sperimentare il mistero che si nasconde in questa meravigliosa e difficile esistenza, ma che in questo suo viaggio è costantemente esposta alla morte e al dolore, e chiunque tenti di proteggerla dalle insidie di questa avventura, la protegge anche dalla stessa vita, privandola, così, della possibilità di crescere libera e di sviluppare la propria forza e intelligenza.Queste parole sono assolutamente vere, ma sino a quando non ami profondamente qualcuno non puoi comprendere quale immensa prova sia farle divenire realtà! Per me essere genitore è la prova più grande che la vita mi abbia riservato, ed io non ho mai pensato di poterne essere all’altezza”.
Lei: “È proprio per questo che sei un padre meraviglioso. Non farti prendere dallo sconforto proprio quando non v’è alcun motivo. Lisa supererà benissimo anche questa fase. Quante volte ti ho sentito dire che il valore di una persona non sta nel sentiero sul quale cammina, ma nella lezione che apprende durante il viaggio che la vita gli riserba. Lascia quindi che la vita faccia il suo corso e smettila di tormentarti inutilmente!
Alla fine del breve dialogo la donna si alzo dalla sedia e andò a chinarsi di fronte al suo uomo. Lo guardò per dei lunghi secondi, immobile, senza batter ciglio, quasi severa, poi strinse la sua mano e gli sussurrò all’orecchio: “Lo vedi ancora?”. “Si!”, rispose lui. “È dove è sempre stato. Dove l’ho visto per la prima volta: riflesso nei tuoi occhi”. “Allora non abbiamo nulla da temere”, concluse lei.
Carissimo Dadrim, mi hai fatto quasi piangere con questo articolo.E' un dialogo meraviglioso, mi sono commossa. Io ancora oggi non riesco a perdonare i miei genitori per la loro sordità ed egoismo che hanno avuto verso di me. Sono stati e lo sono ancora, solo bamnini adulti che hanno bisogno di tante cure e attenzioni. Io e mia sorella soffriamo ancora, anche se siamo ormai adulte anche noi, quando li sentiamo fare certi discorsi. A volte ho la sensazione che per loro siamo solo cose che si fanno durante la vita, perchè così si fà: si diventa adulti, ci si sposa e si fanno i figli. Abbiamo sempre percepito una chiusura al dialogo, all'ascolto e un'immenso pensiero egoico, terribile: Vi abbiamo fatte e cresciute, adesso è l'ora che voi fate qualcosa per noi!. Il problema è che tutto il discorso si basa sui soldi. Non è triste??!!!
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