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Disagio interiore

Puro Zen e DNA

Nina ha scritto: Volevo chiederti se dal tuo punto di vista il mio disagio esistenziale ha origini modificabili o è, appunto, frutto di condizionamenti fondamentali, magari genetici e quindi non modificabili?

Pier ha risposto: Se riteniamo che ciò che siamo sia frutto di uno stampo genetico non v’è più soluzione. Io sono fatto così e questo è tutto. Ma non vedi la contraddizione della cosa? Cosa ti sta procurando disagio? La forma che assumono i tuoi ragionamenti. Se tu non pensassi in questo modo o meglio se non pensassi in alcun mondo a te stessa, a come sei fatta e alle tue tante difficoltà non vi sarebbe più alcun problema. Il DNA è la scusa più bella che la scienza moderna abbia dato alla paura del cambiamento. Non sto dicendo che in noi il corpo non conservi codici ereditari che possono essere favorevoli o sfavorevoli. Questo è un fatto. Dico solo che la pioggia mi può rallentare, ma se voglio andare a trovare un caro amico che sta male, non mi fermerà! La pioggia mi può rallentare un po’, ma io sono libero e la mia volontà quando vuole una cosa sa trovare la via per raggiungerla. Il DNA esercita la sua maggiore influenza sulla forma corporea. L’educazione che riceviamo sulla forma psicologia, ma alla base di tutto ciò v’è la consapevolezza, la mia realtà più profonda, quel fondamento che non è soggetto a nessuna legge. Certo, se la mente è troppo compromessa da malattie, per un individuo può anche essere impossibile liberarsi dai condizionamenti esercitati dal passato e dalla biologia. Per esperienza ci tengo però a dire che le risorse umane sono infinite. Persone date per spacciate a causa di una malattia rimangono in vita decenni, altre, date per folli irrimediabili e chiuse in manicomio per anni, escono e divengono persone ben più sane della media di matti che ci circonda. Per quanto ti riguarda, non mi pare tu stia né morendo di grave malattia, né scrivendo dal manicomio. Forse sei più vicina alla figura del carcerato. Vivi chiusa fra le mura della tua mente, ma la buona notizia è che queste mura quando provi ad oltrepassarle si sciolgono come neve al sole. Come fare? Disidentificazione, disinteresse totale per le faccende che ti racconta il pensiero. Approcciale come se stessi ascoltando le chiacchiere di due comari ferme sotto il balcone di casa tua: due minuti sono pure divertenti, ma poi finiscono in sottofondo sino a non essere più percepite, permettendoti di tornare libera di scegliere cosa sentire e vedere.

Quando leggiamo un libro al parco e intorno a noi vi sono mille rumori e situazioni che si svolgono, se ti fissi su di un suono o ti perdi nel cercare di capire cosa stia facendo un bambino che scava nel terreno smetti di leggere. Se ti concentri totalmente nella lettura non puoi badare troppo a ciò che ti circonda. Se poi ti rilassi totalmente puoi sentire ogni cosa godendoti l’intero momento senza alcuna forma di disagio. Magari in un angolo un uomo sta urinando e bestemmiando ubriaco, su di una panchina due fidanzatini litigano, oltre la staccionata una mamma culla il suo bambino, dietro di te dei ragazzi chiacchierano, delle anatre si gettano nello stagno e in sottofondo giunge il rumore del traffico. Tu sei lì libera e serena perché nulla minaccia la tua integrità fisica, le cose accadono e la tua consapevolezza sceglie su cosa soffermarsi maggiormente, libera di staccarsene in qualsiasi momento. Uguale dovrebbe essere l’accadere del nostro mondo interiore. Passa un pensiero negativo, un pensiero sciocco, una bella poesia, il ricordo dell’appuntamento che avrò domani, un’immagine di una cara amica, ed io sono semplicemente consapevole di questo flusso, sereno e rilassato perché qui più di ogni altro luogo nulla può minacciare realmente la mia integrità. Qui non ho un corpo fisico che può essere aggredito e ucciso, sono solo impalpabile consapevolezza che osserva i contenuti della mente e del cuore. Il guaio è che spesso ci aggrappiamo ad un’idea trasformandola in qualcosa di più reale e pericoloso di un uomo in carne e ossa che ci minaccia con un coltello. Molte volte i nostri pensieri divengono i nostri più pericolosi nemici. Spezza l’identificazione e divieni libera.

 
Un caro saluto,
Pier

Tags: Sofferenza, Aiuto psicologico, Equilibrio interiore

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Commenti   

# Giorgio 59 2013-12-09 10:27
Ciao Pier come sempre sei "Forte"si vede che i tuoi consigli vengono dal cuore,colui che sa leggersi dentro riesce a vedere anche fuori e conosce la mente umana,chiaramen te non sarà la perfezione ma migliora giorno dopo giorno guardandosi in noi che facciamo da "specchi"prima o poi ci incontriamo e speriamo presto la mia intuizione mi dice che sarà uno dei più bei giorni della mia vita,sereno e fiducioso ritornerò a casa lo sò mi darai la "lieta novella"tutto è dentro di noi bisogna solo "scoprirlo"ciao Pier a presto
# Max 2013-12-09 12:53
Sante verità! Quante volte sento: è un fatto genetico, è il dna, era così suo padre... Tutto per dire che le cose non si possono cambiare. Sai cosa ti dico? Due sberle e via, altro che dna! Se le cose fossero così saremmo ancora nelle grotte. Hai proprio ragione, il carattere è certamente influenzato dalla genetica, ma molto più lo fa l'ambiente e l'educazione che riceviamo. Tutto il resto lo fa poi la nostra consapevolezza, cosa di cui non parla più nessuno. Sembra che ci riteniamo degli automi. Bella storia!

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