Dal controllo alla libertà
Elisa ha scritto:Ciao Pier, premetto che da poco ho perso un caro amico e mia madre un anno fa è morta per una brutta malattia. Vorrei un tuo consiglio in merito ad una sensazione che ha iniziato a tormentarmi dopo aver subito queste due gravi perdite. Sento sempre una specie di angoscia di vivere credo legata alla paura di morire. Credo di temere principalmente le cose negative che potrebbero accadermi nel futuro, e così mi ritrovo a temere la vita e la morte, finendo stretta fra l'incudine e il martello, direi. Come posso uscire da questi pensieri negativi?
Un caro abbraccio,
Elisa
Pier ha risposto:Hai paura delle cose negative che potrebbero accaderti nel futuro, forse perché in te vive l’idea di dover tenere sotto controllo le cose, di doverti difendere da un ambiente ostile, da una vita pericolosa, che ci toglie le persone che amiamo, che porta malattie, dolore e confusione. Ma a forza di controllare si finisce con il ritrarsi sempre più per paura di poter perdere, di poter soffrire ancora nel vedere disattesi i propri desideri e le proprie speranze. Così si finisce per vivere sempre più chiusi in se stessi, esercitando un controllo sempre più forte su uno spazio sempre più ristretto, sino ad avere paura persino della propria ombra.
Forse le cose sono andate così, in ogni modo, ciò che veramente importa non sono le interpretazioni, ma come affrontare questa situazione. Inizia smettendo di avere paura delle tue paure! Le tue paure vengono dall’esperienza, non centrano nulla con la tua Coscienza Originaria. Quando sei nata, quando eri piccola, la tua coscienza era limpida, leggera, sgombra da pesi e idee. Riprenditi la tua natura originaria. Ciò che pensi e senti non sono cose che ti appartengono, sono solo memorie del passato che ti porti appresso senza più alcun senso. Non lottare con i tuoi pensieri, lasciali scorrere, lascia andare le emozioni, resta presente, aperta, disposta a vivere ogni cosa, bella o brutta che sia. Come? Chiedi alla tua mente se è mai riuscita ad evitare che accadesse qualcosa che non conosceva?
Spiega poi alla tua mente che la morte è indispensabile per ricordarci che noi non siamo i controllori della vita, ma che possiamo scorrere con la vita. La morte ci ricorda che ogni cosa è impermanente, è passeggera, e che pertanto non v’è nulla per cui angustiarsi troppo. La morte ci ricorda che la cosa più saggia da fare in vita è permettersi di amare e gioire senza riserve, tanto nulla è nostro, nulla è per sempre, di guisa nulla merita di disturbare la nostra serenità. Se ci pensiamo bene, la morte è la migliore amica della vita; insieme lavorano affinché l’umanità possa desiderare e scovare la risposta ultima, il segreto più profondo della sua stessa esistenza.
Ogni cento anni muoiono sei miliardi di persone: pensiero curioso, inusuale, vero? Ma la vita si rinnova sempre, il cielo non smette mai di brillare e gli universi di muoversi.
Tags: Come gestire le emozioni, Problemi in famiglia
Commenti
Dadrim, le tue parole sono state molto chiare e spero di poter trarne beneficio ancora di più di quanto non hanno gia' fatto.
volevo approfondire alcuni punti....
tutta questa situazione è invalidante per me.... anche le più semplici azioni sono difficili perchè scatta dentro la mia testa la perenne paura di perdere il controllo del mio corpo. ho sempre una seriedi disturbi che mi fanno stare sempre peoccupata.
non amici, non mi fdo di nessuno e sembra sempre che il mondo mi debba voltare le spalle.... in ufficio è un casino e anche nella vita intima con mio marito..... tutto per questa continua ansia che mi accompagna....
vorrei fare sport, vorrei fare corsi per imparare cose nuove che in tanti anni di scuola non sono riuscita ad imparare x sempre occupata a pensare alla mia salute.... vorrei viaggiare con lui e un giorno avere un piccolo o tanti piccoli bimbi.... e avere la frza di crescerli nella calma e nella felicità.....
vorrei riuscire nel mio lavoro, essere piu' sicura delle mie capacità.... vorrei avre un rapporto normale con mia madre.... vorrei essere in grado di farmi valere sugli altri quand necessario....
vorrei mangiare fino a scoppiare seza farmi prendere dal' ansia, vorrei riuscie a bere un bicchiare di acqua senza timore di soffocare, vorrei mangiare senza poi preoccuparmi di sforzarmi a digerire.....
vorrei ballare, andare a feste, divertirmi senza pensare a nulla di negativo....
vorrei poter ricordare mio padre, magari per conoscere un pò di più anche me stessa....
ora è una vita difficile, vuota.... anche e ho un marito meraviglioso, un lavoro fisso, una famiglia che per me c'è sempre.....
VORREI NON PENSARE PER ALMENO UN MOMENTO!!!!!
vorrei fidarmi del prossimo e donare un pò di me a chi mi sta vicno....senza ansia!!!!
voglio forse troppo?!?
Ti sei invischiata troppo in pensieri negativi, antichi e invalidanti. Ora, non ti sto dicendo di rimuoverli, negarli o di opporti. Dico: NON credergli! Staccagli la spina diminuendo la tua attenzione nei loro confronti. È il tuo interesse per il tuo male che alimenta il male. Come fare? Inizia dalle piccole cose. Investi la tua energia in piccole cose che ami e desideri e che non innalzano troppo il tuo allarme interiore. Inizia a vedere che PUOI FARE e che non succede nulla di male. Inizia a godere sempre più le cose belle e semplici. Mangia immersa nel buon sapore del cibo e nell’allegria dei commensali. Non desiderare di mangiare senza problemi. I pensieri noiosi ci saranno, ma tu darai sempre più ascolto al piacere e alla realtà che è connaturata all’esperire il presente. Tutto ciò è un percorso lento, fatto di pazienza e costanza, ma se desideri veramente vivere libera interiore nulla ti fermerà.
Non resistere al male, sta scritto nei vangeli. Questa è l'essenza di ogni terapia dell'anima. Occupati solo del bene, abbi fiducia nel cambiamento, dai totale fiducia al tuo desiderio di vivere. I pensieri vorticosi e paralizzanti ci sono, ma inizia a capire che non sono affari tuoi, che come vengono se ne vanno: più ti occuperai del "nuovo" e più il "vecchio" andrà morendo.
Sono in un locale che ti sto scrivendo, sono tranquillo, la mia attenzione è sulle parole che desidero scriverti, ora sento il rumore del traffico provenire dalla strada, sento pensanti camion passare, i clacson delle auto, grida di bambini che escono da scuola. Tutto questo rumore, se mi fisso ad ascoltarlo, se gli permetto di occupare troppo la mia attenzione, non mi permette più di scriverti, di sentire ciò che la mia coscienza desidera comunicare. Ma perché fissarmi sul rumore della strada? Ora torno a dedicare la mia attenzione al tuo commento, alla mia risposta, a ciò che desidero e che ho intenzione di fare. Tutto torna facile e spontaneo, i rumori disturbanti del traffico sembrano svanire, tutto è pace e possibilità.
Come il rumore del traffico scorrono i nostri pensieri, alcuni positivi, altri negativi. Perché i tuoi pensieri ti paralizzando? Perché gli credi, perché in qualche modo ti attraggono, ti affascinano assorbendo troppo la tua energia, la tua consapevolezza.
Ti pare che ne valga la pena? Ti pare che abbiano ancora motivo di meritare la tua attenzione, di succhiarti la vita?
Ora non dirmi: " Ma guarda che vorrei abbandonarli ma non ci riesco". Se non ci riesci significa solo che non ne sei ancora totalmente stufa, che non ne hai ancora visto la totale insensatezza.
Lascia che il "traffico" scorra e ascoltalo proprio come ascolteresti il suono di clacson e motorini: senza coinvolgimento!
Non volere che i pensieri negativi scompaiano, questo sarebbe dargli retta e importanza, non ti pare? Se lotti contro qualcosa o qualcuno, rafforzi inevitabilmente l'oggetto della tua lotta, cadendo in un circolo vizioso.
Sarebbe come mettersi a gridare e litigare con i conducenti delle auto che passano qui fuori dal bar. L’unica cosa che probabilmente otterrei sarebbe un cazzotto.
Smetti di fare a botte con il tuo passato, con i pensieri rumorosi della tua mente.
Tu sei pura coscienza, null'altro. Rimani nella tua pace originaria, rimani con te stessa, alla radice dell'essere, della coscienza del mondo. Se un pensiero affiora, lascialo affiorare: "è passato un camion, nulla di interessante". Se tratterai così i tuoi pensieri e le tue emozioni, vedrai che lentamente i pesi del passato finiranno sullo sfondo, permettendo alla luce e alle possibilità del presente di palesarsi.
Non opporre mille desidererei a mille non posso.
Fai quel che puoi ora, dando sempre meno credito al tuo "traffico" interiore, senza fretta, poiché le cose belle non crescono in un giorno.
Prova, così fra un po' di settimane ci puoi scrivere ancora, più consapevole di cosa funziona e di cosa ancora credi ti stia frenando lungo il tuo sentiero di liberazione.
Ok?
È il nostro interesse per il nostro male che alimenta il male.
È il nostro interesse per noi stessi che ci isola dalla vita.
È la nostra paura di perderci che ci fa vivere chiusi in una cella.
Ma cos’è quel “noi stessi” che temiamo di perdere? Esiste veramente qualcosa di separato dalla vita che può essere annientato? Esitiamo veramente come monadi perse in un mondo ostile?
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