Speranza e fiducia sono la chiave!
Elena ha scritto: Ho avuto un'infanzia molto difficile che cercherò di riassumere brevemente. Padre violento, che mi abbandona e che rivedo dopo venti anni, all’età di ventiquattro anni, all'obitorio. Una madre assente, fredda, incapace di proteggermi e amarmi, di prendersi cura di me e di se stessa. Ho subito abusi psicologici, fisici e sessuali, questi ultimi in ambito non familiare. Cresco da sola, avverto un senso di solitudine immenso, di non accettazione di me stessa, soffro per quindici anni di bulimia, colleziono fallimenti sentimentali immensi, mi legavo a uomini incapaci di amare, “maledetti” o deboli.
A ventisei anni anni mi sposo, proprio poco prima della morte di mio padre, ed è come se capissi d’improvviso che l'uomo che ho sposato non conta nulla per me. Mi innamoro di un uomo potente ai miei occhi, cerco di vivere di luce riflessa, ma lui non mi ama. Da lì proseguono relazioni con uomini sempre sbagliati, comunque riesco a laurearmi e nonostante tutto vado avanti. Dopo la laurea lavoro nel sociale, cerco di riprendermi la mia vita, inizio con successo alterno una psicoterapia, poi tre anni fa incontro un uomo “amico”, che a modo mio amo, un uomo sano rispetto al passato, di sicuro un uomo che mi stima e mi vuole bene. Ci sposiamo, poi la morte del mio patrigno per un incidente che coinvolge anche mia madre, la quale resta invalida e di cui mi occupo da circa cinque mesi. La odio perché non ha saputo, voluto, capire che il mio patrigno non poteva guidare per motivi di salute, ma lei se ne frega, come sempre, di tutti. Con la sua morte mi sento di nuovo fragile perché nonostante alcuni contrasti, negli ultimi anni, io e il mio patrigno ci eravamo molto avvicinati. Riappare il senso di vuoto, di solitudine, di non accettazione di me stessa, del destino avverso, perdo il senso delle cose. Sono passati sei mesi, ma sento che la vita mi interessa sempre meno, non ci posso fare nulla, vedo i miei affetti strappati, non capisco il senso, non ho fede e non conosco dio, ma in ogni caso conosco troppo bene il dolore, conosco un cuore lacerato che ha rischiato la follia ed era appeso ad un filo, che ha lottato per costruirsi quelle briciole di normalità che tanti danno per scontate e che io invece devo ricostruire ogni volta daccapo. Non ce la faccio più, non più.
Pier ha risposto: Cara Elena, cosa posso fare attraverso poche parole di una mia risposta per aiutarti? So che una possibilità di trasformare la nostra vita esiste, che abbiamo la possibilità di fare in modo che il nostro passato, con tutte le sue ferite, non gravi più sulle nostre coscienze. Esiste una dimensione dentro di noi che è libera da ogni sofferenza. Non è questione di auto-illudersi, chiudersi in dogmi o vane speranze. È un fatto di indagine interiore, una realtà da sperimentare che non richiede alcun atto di fede. Serve solo un po' di fiducia per iniziare a percepire un nuovo modo d'incontrare se stessi e la vita.
Qualunque sia stato il nostro passato, per quanti pesi ci abbia donato, la porta per uscirne è sempre aperta e mai si potrà chiudere poiché quella porta siamo noi stessi quando ci riscopriamo liberi dai pensieri e dalle memorie. Dov'è in questo istante il mio passato? Unicamente nella mia memoria! Perché continuare ad aggrapparvisi? Perché continuare a proiettarlo sul futuro? Perché non voler scoprire come riuscire a incontrare quella consapevolezza limpida che ci rende capaci di non cadere più fra le braccia di chi ci vuole solo usare, manipolare, per poi gettare? Perché non voler far nascere in noi quel senso d'immotivata serenità che ci rende capaci di godere del semplice sorgere del sole, del suono di uno strumento o del silenzio di un cuore che non elemosina più la presenza dell'altro come mezzo indispensabile per la sua completezza? Perché abbandonarsi all'apparente accadere casuale degli eventi quando ogni cosa, in verità, nasconde in sé immensi significati, che sono porte per dimensioni sempre più profonde e misteriose dell'esistenza?
Ricerca, lotta con tutte le tue forze, domanda, bussa ad ogni porta, grida la tua rabbia, stringi ogni mano che senti forte e capace di aiutarti ad essere sempre più libera e serena interiormente! Come diceva il meraviglioso Tilopa: “Il buio è solo assenza di luce, non ha realtà, non ha sostanza. Basta accendere una piccola fiammella e secoli di oscurità svaniranno in un istante”. Il dolore è identico al buio: non ha sostanza, non ha realtà, è unicamente assenza di consapevolezza di sé, di ciò che siamo realmente.
Tags: Ricerca della felicità, Aiuto psicologico
Commenti
se ti può aiutare anch io ho avuto un infanzia difficile e, solo a 38 anni mi sono resa conto che quella non era vita, che nn volevo una vita così. Ho lasciato mio marito e con una figlia mi sono trasferita nella mia città natale. Ho iniziato un percorso interiore con una psicologa, ho lottato, ho pianto, ho sofferto, ho ricevuto accuse, offese, tutti erano contro di me....ma nonostante tutto, dopo 2 anni di sofferenza inizio a vedere la luce, perchè è quello che volevo: una vita equilibrata, tranquilla, gioiosa, felice....
A volte ancora "cado" nei vecchi tranelli infantili ma ora, rispetto a prima, ne sono più consapevole e se non me ne rendo conto subito, lo faccio di li a poco... ma questo grazie alla continua voglia di avere una vita migliore come ho sempre desiderato!
Quindi E. inizia il tuo percorso, sbaglia cadi e poi rialzati, sbaglia cadi e poi rialzati, finchè arriverà il giorno che tutto sarà più chiaro, e tu inizierai a stare bene, ad amarti ad accettarti, a capire tante cose.....
Coraggio E. ti sono vicina
Stefy
ho letto e riletto con grande attenzione la tua lettera e ti scrivo perchè ho vissuto sulla mia pelle alcune delle tue esperienze.
Purtroppo il passato, per quanto orribile sia, non è più modificabile. Sia che la responsabilità della sofferenza sia stata nostra o di altre persone.
La malattia e la morte per quanto tragiche, fanno parte dell'ordine delle cose e dobbiamo aspettarci di incontrarle prima o poi sul nostro cammino.
Il cadere in relazioni sbagliate o l'usare il cibo per riempire un senso di vuoto invece dipende da noi. E di ciò ti parlo per esperienza diretta. Le dipendenze affettive, alimentari o di qualunque genere sono solo un "sintomo" di un malessere più profondo.
Non penso di potere insegnare nulla a nessuno, solo mi sento di condividere con te ciò che ho compreso dopo tanti anni di "buio".
E' chiaro che l'anaffettività di tua madre e la violenza ed assenza di tuo padre non possono certamente aver colmato la richiesta d'affetto della bambina che eri.
Quella bambina c'è ancora, dentro di te, e reclama a pieni polmoni l'amore che non ha ricevuto e che le sarebbe spettato con ogni diritto.
Però purtroppo anche i genitori spesso hanno i loro limiti e ciò accade perchè a loro volta sono stati bambini che non hanno ricevuto abbastanza.
Ora quella bambina bisognosa di sentirsi accolta, protetta e amata può contare su una sola persona: te stessa. E' solo prendendoci cura del nostro bambino interiore che riusciremo a divenire persone più forti, più equilibrate e più consapevoli.
Parli di "non accettazione di te stessa" ed io penso che per stare meglio sia necessario che impari ad amarti. Senza l'amore per se stessi il relazionarsi con gli altri diventa solo fonte di aspettative che MAI saranno soddisfatte.
Segui il consiglio di Pierluigi, tendi la mano e sii sicura che la presa dall'altra parte sia forte.
Non vergognarti di chiedere, solo così avrai la possibilità di sentirti accolta fino al momento in cui sarai tu stessa a farlo.
E la serenità arriverà....vedrai.
Ti lascio con una frase tratta da un articolo di Pier che ho letto ieri sera e mi è rimasta impressa:" ..le ore più fredde della notte sono quelle che precedono l'alba..."
Un forte abbraccio.
Francesca.
raggiungere la cima da cui ogni prospettiva
cambia e solo la bellezza di ogni cosa puo'
raggiungere i nostri cuori.
Martice
perchè tu sei UNICA, nessun altro essere umano è come TE..... . Nelle tue parole riesco a scorgere una
DOLCEZZA infinita nonostante le tue vicissitudini dolorose...... . Conosco moltissime persone che hanno
una vita oserei dire perfetta, alle quali non è successo nulla di ciò che ti è accaduto; anzi la loro vita
è una strada in discesa.... . Ma ti assicuro che nelle loro parole non riesco a sentire quella DOLCEZZA che ho respirato dalle Tue..... le loro sono parole STERILI, FREDDE , MARMOREE ......, e la loro è una vita felice..... . Scrivi di non conoscere DIO e di non avere Fede... quale DIO non conosci? Quello che
ci hanno proposto come Dio punitivo, giudicante , assente se non lo adori... ecc. ecc. Riprendi quell'ENERGIA vitale che è in Te e attraverso essa CREA la tua VITA come tu la vorresti... e guardandola
manifestarsi ogni giorno davanti a te potrai vedere la Tua e la Sua grandezza talmente avvolgenti e luminose e capaci di farti gurdare avanti e non alle tue spalle.Così vedrai forse..... quel DIO che è anche in te e che dici di non conoscere.......
Ti voglio tanto tanto bene... un abbraccio
Monica
io non saprei cosa suggerirti cara E. la mia è stata una banalissima vita "normale" e tutto è venuto con il giusto sacrificio e il giusto impegno, anzi.. a volte anche senza merito... quindi il silenzio sarebbe l'unica cosa che dovrei "dirti".
ma non posso fare a meno di augurarti di ritrovare in te la forza e sopratutto la speranza che ti consenta di sognare ancora una vita degna di tal nome, non abbandonare l'uomo che ha scelto di condivdere (per quanto possibile)il peso della tua disperazione, non lo merita e sn certo che non vorresti mai esser, a tua volta, causa di sofferenza per chi ti ama.
In dolore cresci, prende il dolore come il tuo maestro... io cosi ho fatto e ringrazio. Cosi riesci a centrarti e potrai guardare con distacco la tua vita nei momenti belli e anche nei momenti brutti. E ti accorggerai che la tua felicità non dipende da NESUNA COSA ESTERIORE, DA NESSUNA PERSONA, DA NULLA. Dentro di noi troviamo sempre tutto quello che abbiamo bisogno,... c'è stato, c'è , è sarà sempre con noi.
In una persona, in un evento, in qualsiasi cosa esiste anche l'oposto, come potenzialità. A volte dobbiamo solo volgere lo sguardo...quel sguardo atento, consapevole...n ella direzione oposta...
Un abbraccio!
Carmen
Quando la sofferenza nella vita è diventata insopportabile, ho iniziato a cercare davvero dei sistemi per stare meglio; è arduo raggiungere questa soglia, perchè alla lunga il dolore si trasforma in un linguaggio di comunicazione, in un'abitudine rassicurante. Nei casi più seri si innesca un processo di autodistruzione , la soluzione finale ai problemi percepiti.
Una volta che ho deciso invece di non voler più soffrire così e di voler stare bene perchè questa vita è un'opportunità che non va sprecata, una piccola, semplice pratica per gettare le basi della trasformazione all'inizio è stata la frase di autosuggestione di Couè, cioè ogni giorno ripetermi per 20 volte di seguito al risveglio e prima di addormentarmi:" Ogni giorno, in qualunque modo, miglioro."
Con me ha funzionato. In base a questo "comando" principale si trovano altre vie di aiuto e strumenti utili; consiglio anche una ventina di minuti di rilassamento e meditazione ogni giorno, per ritrovare dentro di sè quel piacevole luogo di pace a cui accenna Dadrim.
In quel luogo ho trovato una stupefacente verità sulla quale continuare a lavorare per la mia trasformazione: TUTTO quello che accade nella mia vita dipende da me, nel bene e nel male. Non ho più genitori, ora sono adulta e in grado di prendermi pienamente cura di me stessa.
Spero che la mia testimonianza possa servire ad E. e ad altri (ho notato che in media gli uomini sono più solidi).
Un abbraccio grande, grande!!!
"La libertà dell'uomo è definitiva ed immediata, se così egli vuole; essa non dipende da vittorie esterne, ma interne."
-- Paramhansa Yogananda
Non isolarti,cerca aiuto,aiutati ad aiutarti,ognuno di noi possiede delle risorse interiori,fatti aiutare perchè tu possa riconscerle,ritrovarle!
Non restare sola con te stessa,non coltivare il dolore e la sofferenza!Guar dali,riconoscil i,affrontali,at traversali,fatt i prendere per mano affinchè tu possa farlo!
Il tuo valore come essere su questa terra è al di sopra di tutto,al di sopra di tuo padre,di tua madre,...tu sei tu.Un valore unico ed irripetibile al mondo che ha diritto di esistere e di essere amato.Ma soprattutto,aiu tati ad amare te stessa,aiutati in tutti i modi,non rimanere sola.
Un sorriso
E' vero!Provaci!!
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