Emigrare: ricordando Renato Farina
Emigrare, fu come lanciarmi in mare con la sola coscienza che sapevo nuotare. Un reto (una sfida) alla vita, un'avventura più grande di me, senza l'aiuto di nessuno in un paese sconosciuto, approfittando dell’opportunità che mi offriva la mia insoddisfazione, cambiando la sicurezza della mia terra per l'imprevisto, credendo in me e in qualcosa immensamente grande, nella certezza di riuscirci nonostante le avversità; senza mai smettere di amare la vita con una voce dentro che diceva: non pentirti di ciò che hai fatto con il cuore!
Renato Farina, commento all’articolo “Il lavoro come alchimia interiore”. Blog di Dadrim 28/03/2011
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