Dall’amore infantile all’amore maturo

Pier ha risposto. Gentile Waldemar, cos’è l’amore comunemente inteso ed esperito? Non è forse la percezione di una fusione del nostro essere con l’essere di un’altra persona e quindi la perdita di quella più o meno latente sensazione di isolamento e mancanza interiore? Grazie alla fusione con l’altro, al sentirsi totalmente dati e abbandonati a qualcuno, si ottiene per qualche tempo il dissolvimento della mente egoica, del “fardello di noi stessi”, e di conseguenza una percezione di pace e unità anche con tutto ciò che ci circonda. Questo fenomeno, come ben sappiamo è particolarmente intenso nel primo periodo, va poi spesso diminuendo, molte volte finendo male o tramutandosi in un tormento persino peggiore della sensazione di mancanza che esperivamo quando non eravamo “innamorati”. Perché?
Perché l’ego viene momentaneamente sospeso e non distrutto, potremmo dire che viene momentaneamente disattivato da una causa esterna, ma tutto ciò che proviene da fuori di noi è inevitabilmente soggetto alla legge dell’impermanenza. Il nostro amato può morire, lasciarci, scegliere un altro individuo, può farsi monaco o cambiare sesso, visti i tempi. Insomma, ciò che è fuori da noi non è mai un elemento di stabilità, e considerando la grande gioia che dà l’innamoramento, il non sentirsi più soli e senza attenzioni, facilmente, si passa dalla percezione di pace e fusione, al bisogno di controllare, possedere e comandare.
Due amanti vorrebbero svanire l’uno nell’altro, ma dopo un po’ di tempo scoprono che ciò è impossibile, se non per brevi istanti, spesso solo grazie all’attrazione fisica, alla sessualità. Scoprono inoltre che paure e difetti si annidano anche nella persona adorata, in principio vista come un’entità perfetta. Scoprono che la mente messa da parte, un po’ alla volta, riassorbe nel suo modello condizionato anche l’amore, trasformandolo in abitudine, delusioni, voglia di nuovo e di cambiamento. Ed eccoci punto a capo.
L’amore prometteva tanto, ma ci ha lasciato con niente in mano. Allora l’amore è un inganno? No, dico io! Non è stato l’amore a fare ciò ma la nostra inconsapevolezza. L’innamoramento ci dà un’intuizione, uno spunto, un invito a fare il grande salto: morire a noi stessi per scoprire realmente ciò che siamo, ciò che è l’altro e la vita nella sua totalità. L’amore per una persona è un buon inizio, ma se noi non comprendiamo che la magia non è “data dall’altro”, ma dal nostro esserci “dati” all’altro, noia e possesso distruggeranno tutto. L’amore per una persona è una potente sfida che ci chiede di demolire consapevolmente ciò che in noi impedisce di esperire l’unità fondamentale di tutte le cose e di darci con grande intelligenza e sensibilità non ad un solo individuo ma ad ogni situazione e persona che incontriamo lungo la nostra strada.
L’amore per non morire ci chiede di sacrificare ai piedi del suo altare la nostra spuria identità. Molti amano l’altro per ciò che pensano che sia e che possa dare. Pochi amano l’altro incondizionatamente, per ciò che è realmente, per la libertà e la vita che albergano in lui.
Questo accade perché per poter amare l’altro per ciò che è veramente bisogna avere la capacità di vedere l’altro, e per poter vedere l’altro realmente è necessario essere liberi dal bisogno di ottenere ciò che si desidera.
Questa liberazione è fondamentale per passare da un amore infantile ad un amore profondo, libero, privo di sofferenze e paure.
Ma come ottenere questa liberazione? Indagando, comprendendo e smantellando la struttura condizionante e manipolativa della coscienza egocentrica, mettendo in discussione noi piuttosto che l’altro, le nostre idee e i nostri desideri così troppo spesso assoluti in un mondo tremendamente relativo e instabile.
Il viaggio dell’uomo parte dall’innamoramento fanciullesco, passa per la sofferenza e la disillusione, giunge all’indagine di sé, delle relazione e dell’altro, per approdare infine ad un amore maturo, incondizionato, fatto più di cura e attenzioni che di piacere e bisogni.
Ahimè molti rimangono intrappolati per tutta la vita nella fase della disillusione e del dolore o della continua ricerca dell’anima gemella: sogno di una mente infantile.
Questo penso, un caro saluto,
Pier
Tags: Emozioni, Problemi di coppia
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